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Solo un amore folle potrebbe spingere uomini e donne a vivere volontariamente reclusi dal mondo, totalmente immersi nella mistica della preghiera e nel rapporto con il Mistero divino. Eppure, queste esperienze si sono moltiplicate nel corso dei secoli, a partire da Antonio abate, eremita egiziano vissuto intorno al 300 d.C., e hanno portato frutti di santità che ancora germogliano: come suor Nazarena Crotta, la reclusa dell'Aventino, monaca camaldolese vissuta fino al 1990 nel suo monastero nel pieno centro di Roma, e capace di testimoniare un equilibrio, una serenità e un amore impensabili. È anche la sorpresa di questa Regola: non enuncia norme etiche ma una saggia teologia della vita contemplativa e del modo migliore per trarne il massimo bene spirituale, psicologico e fisico.